Grimes l’escluso

Grimes l’escluso

Isolato nella comunità di pescatori in cui vive, Peter Grimes nella lettura di Robert Carsen è un capro espiatorio la cui storia mostra come la società si comporta con chi viene ritenuto diverso

ROBERT CARSEN MAGAZINE OTTOBRE quadrata orizzontale

È alla figura del diverso, dell’escluso, dell’emarginato, a cui Benjamin Britten si rivolge per il suo primo capolavoro teatrale, Peter Grimes, che rivela il grande compositore a un’Europa uscita sconvolta dal secondo conflitto mondiale. Per Robert Carsen non c’è dubbio che Britten sentisse una connessione con questo personaggio “dannato”, questo pescatore solitario e violento che però, secondo il regista canadese, vorrebbe essere amato, o quantomeno compreso.

 

MP In cosa consiste la diversità di Grimes? Perché l’intero villaggio lo rifiuta?

RC La ragione non è chiara, ma credo che il punto sia proprio questo. È chiara nel poema originale di George Crabbe, The Borough, in cui Grimes è davvero colpevole di ciò di cui è accusato. Ma Britten e il librettista, Montagu Slater, modificano il testo di partenza fino a renderne inapplicabili le logiche alla loro opera. Sono convinto che sia stato lasciato apposta irrisolto. Gli abitanti del villaggio non capiscono Grimes, che a sua volta non fa alcun tentativo per farsi comprendere meglio: più gli altri sono ostili con lui, più lui si chiude e meno vuole avere a che fare con loro. In fondo è facile per un gruppo di persone isolare chiunque non gli si adatti. Molte opere affrontano lo stesso tema, pensiamo a Verdi, a Janáček, e ovviamente allo stesso Britten, i cui lavori sono spesso incentrati su un diverso.

 

MP Sta pensando alla biografia del compositore? Alla sua omosessualità?

RC Certo, all’epoca in cui Britten lavora su Peter Grimes, negli Stati Uniti, si tratta di un tema per lui molto difficile, a differenza di come lo vive ad esempio un suo amico di quegli anni, il poeta Wystan Hugh Auden. Ma non c’è solo questo, la società britannica non gli aveva reso la vita facile quando aveva compiuto i suoi primi passi come artista, e inoltre si era esposto a forti critiche per via della sua posizione pacifista durante la guerra. Insomma, Britten forse non era un incompreso, ma era sicuramente poco compreso, cosa che potrebbe averlo spinto verso un personaggio come Grimes.

 

MP Grimes che, come diceva, nell’opera non è colpevole.

RC Non è responsabile della morte del suo apprendista. Poi non si può certo dire che sia compassionevole con lui: lo costringe a lavorare fino allo sfinimento, lo colpisce, ma non è un assassino né un pedofilo, Britten non voleva andare in quella direzione. Eppure gli abitanti decidono comunque che di Grimes bisogna avere paura, dal momento che ben due ragazzini muoiono mentre lavorano per lui. In un certo senso non si fatica a comprendere il loro punto di vista, ma bisogna essere molto chiari sulla sua innocenza.

 

MP Però la violenza c’è: Ellen trova un livido sul collo del piccolo John. Livido causato da Grimes.

RC Grimes colpisce i suoi apprendisti quando questi sbagliano qualcosa. Faticando a esprimersi, le sue reazioni sono soprattutto fisiche. Quello che penso di Grimes è che evidentemente è stato trattato allo stesso modo quando era bambino. Ci si sorprende sempre quando si scopre che gli stessi che hanno subito violenza da giovani, la replicano quando crescono. Eppure capita spesso. Come si spiega questa spinta a ripetere? Gli psicanalisti dicono che si ritorna sempre a ciò che si conosce, che si tende a ricreare ciò a cui si è stati abituati.

 

MP Insomma niente correzioni.

RC Mi viene in mente una poesia di Philip Larkin, This Be The Verse, che parla di persone che sono state rovinate dai loro genitori. Nel primo verso si legge: “They fuck you up, your mum and dad”, e poco oltre: “But they were fucked up in their turn”.

 

MP Nel suo percorso, Grimes passa dall’isolamento alla follia. Viene in mente un altro capolavoro del Novecento, che lei ha messo in scena pochi anni fa al Theater an der Wien: Wozzeck di Alban Berg.

RC Si potrebbe dire che se Wozzeck non fosse esistito forse Britten non avrebbe scritto Peter Grimes. Ma pensandoci meglio, il rapporto di Wozzeck con le altre persone è diverso da quello di Grimes. Wozzeck è matto - se vogliamo usare questa parola - fin dall’inizio. Peter Grimes ci arriva solo alla fine. Ma il vero dramma di Grimes, secondo me, è che vorrebbe davvero far funzionare le cose. Vorrebbe sposare la maestra Ellen e vorrebbe avere successo, solo che si convince di potercela fare senza rendersi conto di quello che fa veramente.

 

MP Quindi la follia diventa per Grimes l’agognato “harbour” in cui “shelters peace”?

RC In un certo senso sì, anche se fino a un certo punto Grimes pensa che la pace risieda nel rispetto ricevuto dagli altri, che si convince di poter ottenere solo con il successo e con i soldi. Invece la pace per lui arriverà solo quando smetterà di lottare. C’è qualcosa di universale in tutto ciò, non vale solo per questa sperduta comunità di poveri pescatori. Tutti vogliamo essere accettati, tutti vogliamo piacere alle persone e far parte di un gruppo. Solo che purtroppo non sempre è possibile, a volte ci sentiamo incompresi e rifiutati. Se pensiamo a come va il mondo adesso, l’emarginazione sta diventando sempre più diffusa: la gente non ha tempo, non è interessata.

 

MP Due persone che sembrano interessate a Grimes però ci sono: Ellen e Balstrode.

RC Ellen prende da subito le difese di Grimes, cerca di aiutarlo. Per lei sarà uno shock scoprire che anche il suo secondo apprendista, John, è morto: è successo di nuovo, e per giunta è stata lei ad aiutare Grimes a prendere quel ragazzo. In quest’opera continuiamo a vedere persone convinte di certe cose che poi immancabilmente non funzionano. Quanto a Balstrode, in questa produzione lo considero un uomo d’affari. Tutti i pescatori lavorano per lui, fanno quello che si dice nella canzone “Old Joe”: pescano il pesce, lo portano a riva, lo sventrano, lo imballano e lo vendono, tutte azioni che si vedranno nello spettacolo. Balstrode paga i pescatori a fine lavoro, e questo secondo me giustifica il fatto che Grimes parli così tanto di soldi, perché vede che l’amico guadagna molto con la sua attività. Per questo Balstrode ha bisogno che tutti nel villaggio vadano d’accordo, altrimenti i suoi affari andranno male: non aiuta Grimes per altruismo cristiano, ma perché ha bisogno di lavorare. È un concetto che esprime bene anche Auntie, la proprietaria del pub, quando dice che lei deve vendere i suoi drink e per questo non vuole schierarsi con nessuno nelle discussioni.

 

MP Alla fine però Balstrode suggerisce a Grimes di andare al largo con la sua barca e affondarla. Insomma, lo spinge al suicidio. Come se lo spiega?

RC In quel momento si rende conto che la folla è arrivata a un odio tale nei confronti di Grimes che sicuramente lo lincerà. Per quanto sia paradossale, l’unica via d’uscita è che si uccida in mare.

 

MP Veniamo appunto al mare. Che significato ha in quest’opera?

RC Il mare è un ambiente difficile e imprevedibile. Mi viene in mente un’altra bellissima opera marina su una comunità di pescatori, Riders to the Sea di Ralph Vaughan Williams. Anche qui come in Peter Grimes il mare permette a queste persone di guadagnarsi da vivere, ma allo stesso tempo li obbliga ad abituarsi a perdite e tragedie improvvise. L’unico modo per cavarsela è essere consapevoli che da soli non ce la si può fare: tutti in un modo o nell’altro hanno bisogno di aiuto. Grimes invece è sempre solo, non lavora con gli altri e gli altri non lavorano con lui.

 

MP Ma il mare ha anche un significato metaforico?

RC C’è qualcosa in questo ambiente che richiama gli elementi naturali come il clima, le onde, il vento, la tempesta… Si può dire che ci sia una corrispondenza con quello che avviene dentro Grimes, nella sua testa e nel suo cuore. Per questo motivo vorrei evitare di realizzare uno spettacolo troppo narrativo, perché già l'azione è molto narrativa, con tutti i personaggi che bisogna presentare, finché all’improvviso ti ritrovi da solo con Grimes e con i suoi pensieri, e tutta l’energia che muove la storia di colpo si concentra su un solo uomo, che peraltro a volte si esprime in modo incomprensibile. Sono curioso di vedere come sarà la traduzione dei sovratitoli: è molto difficile tradurre qualcosa che non è chiaro, normalmente ogni traduzione tende a dare un senso al testo. Ma se il senso non c’è?

 

MP Dal punto di vista scenico cosa dobbiamo aspettarci?

RC L’opera inizia con una sorta di interrogatorio nel municipio del villaggio, che noi abbiamo reso una vera e propria aula di tribunale che poi si trasformerà a vista, durante gli interludi, rivelando altri luoghi, anche se in fondo resterà sempre riconoscibile, come se il processo di Grimes non avesse mai fine. C’è una ciclicità nel modo in cui la società si comporta con i diversi: ogni giorno c’è un nuovo Peter Grimes da condannare.

 

Mattia Palma